edizioni
2014 .1994
1 - 4 ottobre
Enrico Fedrigoli
Buio, Corpo, Luce

Buio, corpo, luce è un’indagine fotografica sul corpo. Il fotografo Enrico Fedrigoli si rivolge a due esperienze, quella dell’attrice Eleonora Sedioli e quella della danzatrice Francesca Proia. Due corpi volti alla sperimentazione, in dialogo con la tecnica, il primo, nelle complesse scenografie dei lavori di Masque teatro, il secondo, alla ricerca delle potenzialità coreografiche e umane della disciplina dello yoga. Avvalendosi della tecnica del banco ottico, il fotografo costringe le performer a riconsiderare i tempi della scena, a reintegrare l’attesa alla pratica teatrale, dotando nel contempo l’atto del fotografare di una nuova materialità. In un rigoroso bianco e nero, le stampe di Fedrigoli interrogano i margini dell’esperienza scenica, in cui trovano una sintesi necessaria natura e tecnica, stasi e movimento, buio e luce.

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Inizia come fotografo di architettura, ma presto affianca alla ricerca artistica l’attività di fotografo pubblicitario, in Italia e all’estero. Dall’architettura allarga la propria ricerca ai rapporti spaziali dei paesaggi e alla fotografia del territorio. Nel 1983 è in India con Milo Manara, per la documentazione fotografica del suo H.P. e Giuseppe Bergman. Da questo diario di viaggio nasce una pubblicazione che affianca l’albo a fumetti. Nel 1985 studia le tecniche di utilizzo del banco ottico all’Istituto del design di Milano. Nel 1988 compie il primo viaggio a Berlino, dove comincia una documentazione dell’architettura cittadina che lo impegnerà a lungo. L’interesse per l’immagine in movimento nasce a partire dai primi anni ’80: dopo tre anni di intensa attività fotografica nell’ambito dei rally automobilistici, il lavoro di Fedrigoli approda alla danza: il primo spettacolo fotografato è del Balletto del Bol’šoj.
Risale ai primi anni ’90 l’incontro con il teatro: documenta i lavori di Motus, Teatrino Clandestino, Masque Teatro, Socìetas Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe, Valdoca.
Dal 1999 collabora strettamente con la compagnia ravennate Fanny & Alexander. Nel 2002 inizia una serie di percorsi che indagano la figura femminile nel teatro: Francesca Proia, Chiara Lagani, Ermanna Montanari e Fiorenza Menni, Sara Masotti, Eleonora Sedioli.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
 
 

ore 21
Kat Válastur (Grecia)
GLAND - The marginal sculptures of Newtopia_danza*

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ore 22
Rocco Ronchi / Paolo Godani
Il canone della vita. Deleuze e la linea minore_filosofia

 
 

ore 21
Alessandro Carboni
Being in here, in what will no longer be_performance

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ore 22
Silvia Rampelli / Habillé d’eau
Courtesy of_video

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ore 23
Manuel Zurria
musica

 
 

ore 21
Silvia Costa
A sangue freddo_danza

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ore 22
Florinda Cambria
Essere sul punto_filosofia

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ore 23
MK / Roberta Mosca
S U B. IV_danza

 
 

ore 21
Aline Corrêa (Brasile)
Resistência_danza*

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ore 22
Gianluca Gentili
Bloom_musica
               
                           
                                 

2-3 ottobre
Aline Corrêa

DANZA URBANA



…"il suo obiettivo è quello di lavorare sulla violenza assorbita ogni giorno dal corpo “urbano” e di trasmetterla attraverso il movimento".

Il laboratorio tende all’apprendimento di tecniche di break dance e di trasferimento di peso per indagare le possibilità di caduta e di perdita di equilibrio, con l’obiettivo di apportare alla pratica, professionale o amatoriale, maggiore resistenza corporea e resilienza. Aline coniuga un hip-hop, che cerca il virtuosismo e concatenamenti molto controllati, alla caduta totale del corpo come elemento espressivo nel tentativo di far uscire il danzatore dalla “comfort zone”.
La pratica della danza urbana si svolgerà in strada, dove l’hip-hop ebbe inizio. La strada diventa spazio di creazione e sperimentazione. I corpi dei partecipanti entrano in dialogo con le architetture urbane.

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orario: dalle 16 alle 18
posti limitati
workshop gratuito

info ed iscrizioni: masque@masque.it 393.9707741
in collaborazione con il Teatro Diego Fabbri

Fabbrica delle Candele - piazzetta Corbizzi 30 Forlì

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Aline Corrêa, brasiliana, si è formata alla Scuola della compagnia Membros (Rio de Janeiro), per poi entrare a farne parte per cinque anni. Successivamente ha lavorato con la compagnia Híbrida. Ha partecipato a numerose residenze creative con il gruppo CENA 11 e Lia Rodrigues.
Attualmente sta portando avanti un suo percorso autonomo come coreografa e interprete in Europa.

     

1-4 ottobre

dialoghi quotidiani con gli artisti
a cura di Lorenzo Donati
in collaborazione con Gabriele Drago

Credo che in questo momento sia importante mettersi in ascolto, non smettere di interrogare il presente, dialogando con chi lo trasfigura con il teatro e la danza. Un festival nasce da un’incrinatura, da un’inquietudine alle quali tentiamo di dare risposte non solitarie? Forse, prima di tutto, un festival è formidabile occasione di risonanza fra individui e ipotesi di collettività da ricostruire. Proveremo a creare una mappa dei pensieri di chi abita Crisalide nel 2015, un archivio di
interviste che di giorno in giorno assumeranno una forma per essere condivise.

       
                       
         

1 ottobre
Alessandro Carboni
EM: tools for urban mapping and performance practices

EM è un metodo di mappatura urbana ideato da Alessandro Carboni che utilizza il corpo come strumento cartografico. Il toolkit definisce una sequenza di fasi e processi che si basano sull’analisi, cattura ed estrazione di situazioni esplorate durante le incursioni nello spazio urbano o nel paesaggio, nelle sue diverse forme. L'obiettivo è quello di stimolare a osservare e interpretare gli eventi che accadono in tempo reale nello spazio urbano. Il metodo consente a chi ne fa uso di rivelare gli eventi che esistono ma di cui non siamo pienamente consapevoli perché sono alla periferia della nostra attenzione: essi aspettano solo di essere rivelati. Questo processo di mappatura consente di rendere visibile e attivare ciò che altrimenti rimarrebbe latente. Il risultato si concreta in azioni performative in cui il corpo diventa vettore e veicolo delle diverse fasi processuali stimolate dalle specifiche contingenze dell’ambiente e dello spazio urbano.
Il carattere performativo del laboratorio permetterà ai partecipanti provenienti da diversi ambiti, quali danza e arti visive, di dialogare e interagire con lo stesso linguaggio. La modalità di lavoro prevede lo svolgimento delle attività pratiche e teoriche in studio e nello spazio urbano.

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orario: dalle 15 alle 19
posti limitati
info ed iscrizioni: acarboni.promo@gmail.com
costo: 25 €

Fabbrica delle Candele - piazzetta Corbizzi 30 Forlì

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Alessandro Carboni, artista interdisciplinare, indirizza i suoi lavori sull’esplorazione delle complesse relazioni tra corpo, spazio urbano e cartografia. Le sue performance sono delle mappature di luoghi che l’artista rimodula a seconda dalle specifiche contingenze urbane. I materiali di ricerca raccolti e prodotti durante i lunghi periodi di residenza nelle aree urbane selezionate vengono accumulati all’interno di un archivio che si trasforma in opere visive e performance. Alessandro Carboni ha sviluppato e realizzato numerosi progetti, mostre e performance in tutto il mondo. Tra gli altri ha collaborato con: Media Architecture Biennale, Aarhus; Santarcangelo Festival; Biennale di Architettura di Hong Kong / Shenzhen; CIANT, Praga; S.T.E.I.M, Amsterdam; FestArch Festival Internazionale di Architettura, Cagliari; 1aSpace Hong Kong; Mediadanse - Département Danse de l'Université Paris VIII; New School University di New York; Bamboo Curtain Studio, Taipei; Festival AudioArt, Cracovia; Hong Kong Pavillion, Biennale Internazionale di Architettura di Venezia; Università di Central Saint Martin of Art, Londra. Attualmente svolge un dottorato di ricerca presso la School of Creative Media, City University di Hong Kong dove sta ideando e svilppando EM: tools for urban mapping and performace practices, unmetodo di mappatura urbana che utilizza il corpo come strumento cartografico. Collabora come docente associato in numerose istituzioni accademiche e non. Attualmente lavora come artista indipendente tra Sardegna e Hong Kong.

     
                 
1-4 ottobre
Futura Tittaferrante

Photo-graphia di scena.
Teatro come poetica fotografica civile.

Quattro giornate full-time suddivise tra pratica e teoria

Proponiamo un laboratorio che permetta di fotografare il teatro.
Fotografare il teatro per avvicinarsi al teatro, per avvicinarlo nella sua materia che si dà alle scene e che si forma per essere data nel momento stesso in cui vive di una sua autonomia lontana da queste.
Futura vive la fotografia di teatro nel tentativo di abbattere la prigionia dell’inquadratura ed esperirla come un volume i cui limiti sono quelli della malleabilità del suo perimetro.
Avvicinarsi al teatro da fotografi appassionati per scoprirne le potenzialità, rivelare quei limiti quali non sono. Una scatola scenica mancante di una sola quarta parete? Oltre la quale ci viene chiesto di porci?

In quell’area fittizia e a un tempo materica si racchiudono delle domande capaci di svelare azioni concrete, esperite: come si guarda, come si avvicina, come si ferma? Dove finisce lo spettacolo e inizia il teatro, dove si fondono? Dove la timida periferia del mio corpo diventa scena, dove il rispetto e la fascinazione profonda che provo per un mondo confezionato mi racconta della mia fascinazione per la vita?

Programma

- Introduzione alle caratteristiche tecniche e concettuali della fotografia di scena.
Le varie impostazioni formali e le possibilità di approccio e di sguardo sul teatro.
- Analisi delle differenti situazioni di ripresa e di lavoro.
- Tecniche di ripresa nella fotografia di spettacolo: inquadratura, velocità, capacità di prefigurazione, discrezione, creatività. Obiettivi e luminosità nelle differenti situazioni.
- Il rapporto tra teatro e fotografia.
Elementi compositivi, tecniche, obiettivi, luci.
- L’“etica” del fotografo di scena: il rapporto con il palco, l’approccio emotivo con gli artisti e con lo spettacolo.
- Visione e commento di foto: fotografie di scena dei “maestri”.
- Il mestiere del fotografo di scena: rapporti con gli uffici stampa e immagini da inviare ai giornali. Gallerie sul web e immagini per le riviste.

Attrezzature necessarie:
fotocamera reflex digitale o analogica + relativi obiettivi ed un proprio computer portatile
(in caso di attrezzatura analogica non sarà possibile revisionare in tempo reale il materiale

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orario: dalle 12 in poi
info ed iscrizioni: masque@masque.it - 393.9707741
esmeralda.vascellari@gmail.com - 333.7277840
costo: 50 €

Fabbrica delle Candele - piazzetta Corbizzi 30 Forlì

               
                     
                             
 
Futura Tittaferrante si laurea in Discipline dello Spettacolo dal Vivo a Bologna, con una tesi incentrata sul segno lasciato dalla fotografia di scena.        
La sua formazione varia dalla scenotecnica per il teatro agli allestimenti per set cinematografici, passando solo in un secondo momento alla fotografia. Affianca gli studi a vari corsi tecnici ed assistenze come scenografa costruttrice e come arredatrice per set cinematografici collaborando dal 2007 al 2009 come assistente alla scenografia per Tiziano Fario (scenografo di Carmelo Bene). Tra gli allestimenti teatrali seguiti ‘A Sciaveca di Mimmo Borrelli.
Padre fotografo, da piccola vive accanto alla fotografia analogica e durante la sua pratica come scenografa ne riscopre la fascinazione sulle scene. Si affaccia alla fotografia di scena con una formazione tecnica propria, raffinandosi grazie alla pratica e in seguito affiancando fotografi di scena come Tommaso Le Pera e Marco Caselli Nirmal.     
Oggi produttrice d’immagini e promotrice d’iniziative tese a valorizzare l’utilizzo della fotografia, ha esposto sue mostre personali e curato progetti fotografici tra Bologna, Reggio Emilia, Roma e Napoli. Attualmente vive a Malta dove collabora con l'agenzia pubblicitaria internazionale TBWA e tiene corsi di formazione fotografica per il centro di ricerca St. James Cavalier, continuando a lavorare sia in Italia che all’estero come fotografa di scena e reporter.
Tra le sue attività più recenti: la triennale collaborazione con l’Istituto Cinecittà Luce in occasione del Festival del cinema di Cannes e di Venezia, il coordinamento di un laboratorio per la Biennale Teatro, la documentazione dell'intero circuito dei Teatri di ERT, l'affiancamento di compagnie teatrali di ricerca del territorio italiano (tra cui Fortebraccio Teatro, Ricci/Forte, Accademia degli Artefatti, Compagnia della Fortezza, Balletto Civile, Andrea De Rosa, Antonio Latella, Daria Deflorian) e di artisti internazionali come Pascal Rambert e la compagnia L’Eolienne Cirque Corégraphié.