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A partire dall’omonimo saggio del filosofo Giuseppe Fornari sul capolavoro di Giovanni Verga Rosso Malpelo, intendo dare vita a uno “scavo” intorno alla novella racchiusa in Vita nei campi.
Si tratta di un primo movimento di un processo creativo già in atto da circa un anno e che vedrà la sua realizzazione definitiva nel 2025. La domanda alla base di questa indagine è: Esiste La verità in Teatro? Attraverso la figura di Rosso Malpelo intendo avventurarmi all’interno di questo inestricabile e labirintico quesito.
Scrive Fornari: Non avendo nome, egli si pone ai margini dell’umanità, in una zona oscura in cui l’umanità non si distingue dalla condizione animale. (…)
Gli esseri umani non sono che degli animali che si illudono di essere umani perché trattano altri come animali. L’umanità è un’illusione feroce, una menzogna. L’animale al contrario mostra la verità perché è la verità. Questo significa che Malpelo è costantemente vicino alla verità. Ma da dove viene la verità?
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Roberto Magnani si avvicina giovanissimo al Teatro delle Albe partecipando alla non-scuola, i laboratori che la compagnia conduce dal 1991 in tutti gli istituti superiori di Ravenna. Nel 1998 viene scelto per interpretare uno dei dodici palotini nello spettacolo I Polacchi, testo e regia di Marco Martinelli, ispirato all’Ubu re di Alfred Jarry. Lo spettacolo raccoglie un successo internazionale. Dopo I Polacchi entra a far parte stabilmente del Teatro delle Albe e lavora in tutti gli spettacoli successivi della compagnia. Nell 2018 firma come attore e regista MACBETTO o la chimica della Materia, a partire dall’opera di Giovanni Testori, circa quarant’anni dopo la sua prima e unica messa in scena. Il lavoro nasce dalla collaborazione con altre due compagnie teatrali romagnole, i Masque teatro e i Menoventi.
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di e con: Roberto Magnani
occhio esterno: Marco Sciotto |
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