Alla suggestione di Foucault secondo cui «un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano», Gilles Deleuze, intrecciando il concetto con gli affetti di una vita, aveva ribattuto con estrema lucidità: «Non sono mai stato toccato dal superamento della metafisica o dalla morte della filosofia, e della rinuncia al Tutto, all’Uno, al soggetto, non ne ho mai fatto un dramma. […] Forse Foucault voleva dire questo: non che ero il migliore, ma il più naïf, una specie di arte grezza, per così dire; non il più profondo, ma il più innocente (il meno colpevole di “fare filosofia”)». Questa prima biografia concettuale italiana offre un’introduzione a tutto tondo al suo pensiero, raccontando i problemi che si è posto, esaminando come si impongono alla sua attenzione, ma anche come si trasformano in seguito agli incontri che riorientano la sua filosofia. L’obiettivo del libro è allora scrivere “una” vita di Deleuze, suggerendo un modo di leggerlo per come lo si è incontrato e recepito, una singolarità del pensiero.
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Paolo Vignola PhD in filosofia, insegna Filosofia della letteratura, Teoria letteraria e Letteratura e Nuove Tecnologie presso la Universidad de las Artes de Guayaquil, Ecuador. È membro del comitato scientifico di «Etica&Politica», co-fondatore della rivista internazionale di filosofia «La Deleuziana» e membro di vari network internazionali. La sua ricerca articola filosofia contemporanea, estetica, ecologia politica, filosofia della tecnologia, e consta di più di cento pubblicazioni scientifiche, in italiano, inglese, spagnolo e francese. Tra le sue ultime pubblicazioni in italiano, il libro La Funzione N. Sulla macchinazione filosofica in Gilles Deleuze (Orthotes 2018) e l’articolo Cosa può un corso?, «Iride», XXXI, 2019/1.
Filippo Domenicali dottore di ricerca in filosofia, è attualmente assegnista e docente a contratto di filosofia teoretica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara. I suoi più recenti interessi di ricerca sono orientati in senso etico-politico (la problematizzazione delle relazioni di potere e delle pratiche di libertà in Foucault, Deleuze, Rosanvallon e Gabriel Tarde) e metafilosofico (il concetto di filosofia in M. Gueroult e É. Souriau). Per Orthotes ha curato i saggi di G. Tarde, I possibili e L’azione dei fatti futuri (2013).
Rocco Ronchi è docente di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di L’Aquila. Insegna filosofia presso l’IRPA (Istituto di ricerca di psicanalisi applicata) di Milano. Dirige la scuola di filosofia Praxis (Forlì) e le collane di filosofia “Filosofia al presente” della Textus edizioni di L’Aquila e “Canone minore” della Mimesis edizioni di Milano.
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