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STEFANIA TANSINI
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progetto, coreografia, danza: Stefania Tansini Tre luci che sottolineano la profondità di uno spazio metà nero e metà oro. Un suono che accoglie l’ingresso del pubblico. La voce e il corpo di Stefania Tansini, che ha intrapreso un percorso di messa a nudo della propria esistenza attraverso il movimento, e spinge l’espressione individuale verso l’incontro con l’altro nel modo più essenziale possibile. Un’esperienza solistica che va a toccare, in modo visibile e sensibile, territori collettivi come il respiro e il corpo. Un incontro diretto e intimo tra se stessa e chi la osserva e la ascolta. Stefania Tansini è danzatrice e coreografa. Dopo gli studi di ginnastica artistica e di danza classica, nel 2014 si diploma come danzatrice presso la Scuola D ’Arte Drammatica Paolo Grassi, sotto la direzione didattica di Marinella Guatterini. Nel 2014 prende parte allo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame Storia di Q e inizia a lavorare come danzatrice in tutte le produzioni di Simona Bertozzi. Nel 2016 inizia a lavorare con Luca Veggetti per gli spettacoli Non essere, una tentazione (2017), Quarto personaggio (2018), L'inferno dello sguardo (2019), Infinito Nero (2021) e con Ariella Vidach per Temporaneo Tempobeat. Si confronta con alcune esperienze di video-danza e prende parte agli spettacoli di Romeo Castellucci Democracy in America e Il Flauto Magico, opera lirica con le coreografie di Cindy Van Acker. Nel 2020 inizia a lavorare con la compagnia Motus a Tutto Brucia. Ha lavorato con Emanuela Tagliavia in Hopper Variations (2014) e in Combustioni (2015), e con Mette Sterre nella performance Structurealist (2015). Collabora con Corona-Events come trampoliera, coreografa e assistente alla regia. |
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