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Paolo Vignola
Il disagio della creatività |
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L’intervento, il cui titolo richiama espressamente Il disagio della civiltà di Freud, mira preliminarmente a esibire i sintomi di indebolimento, di perdita di senso e di mercificazione di una delle facoltà più caratteristiche dell’essere umano, oggi sempre più richiesta in ogni ambito lavorativo, così come in tutte le situazioni quotidiane: la creatività, da qualche anno a questa parte la più redditizia parola d’ordine del marketing. Proprio facendo riferimento al testo freudiano, ma rovesciandone uno dei pilastri deontologici – e cioè la pretesa normalità della società rispetto al nevrotico o allo psicotico – l’obiettivo filosofico diviene quello di dare forma ai sintomi rilevati per poter indagare lo stato di salute della civiltà stessa attraverso la messa in questione della sua sedicente intelligenza, così come della creatività e della socialità. Queste qualità, infatti, anche grazie alle tecnologie digitali, oggi sembrano proiettare l’umanità verso stadi evolutivi inediti ma, al tempo stesso, presentano sintomi di disagio tali da mettere a rischio le loro stesse condizioni di esistenza. Grazie soprattutto al supporto di Gilles Deleuze e di Bernard Stiegler, sintomatologizzare il disagio della creatività è allora il primo passo indispensabile per rifondare un pensiero critico in grado di cogliere le poste in gioco sociali, dunque etiche e politiche, della civiltà che, con tutti i suoi disagi, si sta ambientando nel milieu digitale. |
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Paolo Vignola
(Albenga 1978) dottore di ricerca in Filosofia, è attualmente borsista post-doc presso l'Università di Genova, dove collabora con le cattedre di Filosofia della Scienza e di Storia della Filosofia Contemporanea. I suoi interessi di ricerca riguardano la filosofia francese contemporanea, con particolare riferimento a Deleuze e Derrida, l’estetica, i nuovi media e il rapporto tra tecnologie e neuroscienze. Recentemente ha incominciato a sviluppare la suggestione deleuziana relativa al ruolo della letteratura come “sintomatologia della civiltà”, cercando di traghettarla dal piano estetico-letterario a quello concettuale e sociale. È membro del comitato di consulenza scientifica di “Millepiani” e collabora con le riviste “Kainos” e “Officine filosofiche”. Oltre a saggi e articoli su riviste filosofiche, ha pubblicato in volume Le frecce di Nietzsche. Confrontando Deleuze e Derrida (Ecig, Genova 2008); La lingua animale. Deleuze attraverso la letteratura (Quodlibet, 2011); con Jacopo Vignola, Sulla propria pelle. La questione trascendentale tra Kant e Deleuze (Aracne, Roma 2012). Ha inoltre tradotto e curato l'edizione italiana del libro di Bernard Stiegler, Reincantare il mondo. Il valore spirito contro il populismo industriale (Orthotes, Napoli 2012).
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in aggiornamento continuo |
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