|
una lettura a cura di Francesca Proia
collaborazione artistica di Danilo Conti
con la partecipazione di Ivan e Margherita Conti
Si tratta di condensare un discorso sulla mia necessità di isolare l’esperienza interiore come grado zero di un posizionarsi nel mondo che sia lucido.
Entrano in questione, per me, le potenze del desiderio alla base della mia nascita, il continuo sognare la realtà che mi circonda, la mediazione tra quest’ultima e il pensiero attraverso i diaframmi dell’arte e dello yoga, il confine tra domandare ed entità, e infine la volontà di guardare il più nitidamente possibile dentro le viscere del pensiero, ogni giorno ricominciando.
FRANCESCA PROIA
Danzatrice e autrice, presenta i suoi lavori nei maggiori centri per la creazione contemporanea internazionale, ricevendo numerosi riconoscimenti. Ha pubblicato: Declinazioni yoga dell’immagine corporea (Titivillus, 2011); La strada collettiva (Il Vicolo Editore, 2015); La cattura del respiro (Ed. del Girasole, 2017), la raccolta di poesie Indigena alla terra (Il Vicolo, 2018): Segnalazione Premio di poesia Renato Giorgi 2018. Per la poesia ha vinto il Premio speciale del Presidente di Giuria Bologna in lettere 2019; Menzione al Premio InediTO – Colline di Torino 2019, Menzione d’onore al Premio Montano 2019.
www.francescaproia.tumblr.com/
|