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  ATELIERSI
La mappa del cuore di Lea Melandri
   
       
         
           
   

di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi
e con Francesca Pizzo
Musiche arrangiate ed elaborate da Vincenzo Scorza e Mauro Sommavilla
Abiti a cura di Federica de Pascalis / Ricerche Maria Donnoli
Grazie a Lea Melandri per il pensiero condiviso, la vicinanza e la capacità di smontare gli schemi
Comunicazione e promozione Tihana Maravic
Organizzazione e amministrazione Elisa Marchese
Direzione tecnica Giovanni Brunetto e Vincenzo Scorza
Tecnico luci e audio Salvatore Pulpito
Produzione Ateliersi
Con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna
Con il supporto di Renner
Grazie per la cura a Eugenia Delbue, per lo sguardo a Sara De Simone e per la collaborazione alla Biblioteca Italiana delle Donne / Parte delle lettere e delle risposte della rubrica “Inquietudini” sono raccolte nel libro La mappa del cuore pubblicato da Rubbettino Editore nel 1992.
Grazie a tutte e tutti coloro che hanno scritto alla rubrica “Inquietudini”

Dove si incontrano i Duran Duran e Jean-Luc Godard, i consigli dell’endocrinologo e Il diavolo in corpo, Siouxsie, i tarocchi e una giovanissima Meryl Streep?
Nei tanti numeri di Ragazza In, il settimanale per adolescenti degli anni ’80, tra le cui pagine si coglie l’immagine di una società in completa trasformazione.
Una rivista che, sul finire del Novecento, fa la scelta dirompente di affidare a Lea Melandri, figura di riferimento del femminismo e del movimento non autoritario, una rubrica di corrispondenza, che lei chiama Inquietudini e che le dà l’occasione di inventare un nuovo dispositivo: non risponde direttamente a chi scrive, ma apre al confronto con stimoli di carattere psicoanalitico, poetico e letterario mettendo in relazione le diverse voci e creando così un primo network sociale fra ragazze e ragazzi che dialogano attraverso la sua rubrica.
Seguendo la “scandalosa inversione tra individuo e cultura” perseguita da Lea, Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi conducono un viaggio emotivo attraverso quelle lettere intrecciando le urgenze adolescenziali di allora, le risonanze presenti, gli ardimenti sonori di Mauro Sommavilla e Vincenzo Scorza e le vibrazioni di Simon Le Bon nella splendida voce di Francesca Pizzo.

     
             
   
   

Ateliersi
Riconosciuto per una scrittura scenica che trasfigura i dati del reale attraverso la loro ricomposizione poetica e musicale e per la costruzione di articolati progetti di creazione, ospitalità, curatela e residenza, Ateliersi è un collettivo di produzione artistica che opera nell’ambito delle arti performative e teatrali. Si occupa di produzione artistica (spettacoli, performance, scritture, progetti editoriali, formazione) e della cura della programmazione culturale dell’Atelier Sì.

Ateliersi è composto da Fiorenza Menni (direzione artistica, attrice e autrice), Andrea Mochi Sismondi (direzione artistica, attore e autore), Giovanni Brunetto (direzione tecnica e arti sonore), Elisa Marchese (amministrazione e organizzazione), Tihana Maravic (progettualità e comunicazione), Diego Segatto (arti web e grafiche).
Numerosi altri collaboratori artistici e consulenti vengono coinvolti sui singoli progetti.

L’Atelier Sì – in Via S. Vitale 69, a Bologna – è la sede del gruppo, atelier di sperimentazione e produzione, e anche spazio pubblico che ospita artisti e presenta opere offrendo un confronto di pensieri ed esperienze estetiche.

La creazione di Ateliersi si compone di opere teatrali e interventi artistici in cui il gesto performativo entra in dialogo organico con l’antropologia, la letteratura, la produzione musicale e le arti visive per favorire una comunicazione del pensiero capace di intercettare inquietudini e prospettive che coagulano senso intorno ai sovvertimenti che si manifestano nel mondo.

Il lavoro artistico di Ateliersi si caratterizza per un approccio multidisciplinare e innovativo incentrato su una spiccata performatività a favore della contaminazione del linguaggio teatrale con quello delle altre arti.

Il teatro di Ateliersi è fortemente incentrato sulla scrittura in cui la drammaturgia diventa una meta-disciplina che sostiene e favorisce un dialogo interno con le scienze umanistiche e le arti visive e sonore, per le quali il collettivo collabora con artisti ed esperti esterni.



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