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CSS (Cooperativa Sociale di Studio) |
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Annapaola Varaschin, Arianna Mazzotti, Eleonora Buono, Elia Steve, Francesco Albanese, Francesco Califano, Lorenzo Nuscis, Marco Tronconi, Michela Torri, Paolo Beretta Che cosa si fa, o meglio, che cosa si prova a fare in un laboratorio di filosofia? Ogni laboratorio è uno spazio volto all'apprendistato di coloro che lo frequentano attraverso gli strumenti di cui dispone. Ma quali sono gli strumenti della filosofia? Domanda maliziosa che sottintende la necessità di un’attenzione rinnovata nei confronti delle pratiche che ci costituiscono, pratiche di pensiero e pratiche di corpo, di parola e di ascolto. Da tempi lontani la filosofia ha sempre riguardato un’interrogazione radicale e paradossale nei confronti di ciò che scivola inesorabilmente fuori dal cono di luce. L’attenzione nei confronti di queste pratiche - nel momento in cui si esercitano - offre la possibilità di una diversa piegatura, di una contro-effettuazione, di ciò che appare inesorabile. Si mostrano così altre trame, intrecci e risonanze dei quali si sperimenta la consistenza alimentando una sensibilità normalmente obliata. Il laboratorio è il luogo dove precipitano memorie e provenienze anche molto diverse e simultaneamente è lo spazio dove queste, disarticolandosi e riarticolandosi, possono trovare una ritmica e dinamica composizione. Spinoza costituisce una stella luminosa della nostra tradizione, un esempio dell’infinito gioco metabolico di necessità e libertà nel cui sentiero proviamo a camminare anche noi.
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