edizioni
2015 .1994
   
       
     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
WORKSHOP
 
PROGRAMMA
INFO
                                 
                           
                                 
       
                                 
 
WORKSHOP
 
29 - 30 ottobre -  Fiorenza Menni/Ateliersi -  Panpot -  laboratorio pratico per l'interpretazione e la scrittura
ore 10-13 e 14 -17

28 - 31 ottobre - Futura Tittaferrante - photo-graphia di scena
ore 10-13 e - 14-18

31 ottobre -  Enrico Malatesta -  The Forest Is As A Parent - Active listening
ore 10-13 e 15-19
                         


info:
la quota di iscrizione è di € 20
I laboratori si svolgeranno alla Fabbrica delle Candele in Piazzetta Corbizzi 30, Forlì
Masque teatro - 393.9707741

 
 
     
 


PANPOT
laboratorio pratico per l'interpretazione e la scrittura

Vengono proposti ai partecipanti esercizi di contemplazione del paesaggio capaci di sviluppare l’allenamento immaginifico per aprire alla restituzione attraverso la creazione di autonome forme di espressione, inseguendo la costruzione di un’autonoma modalità creativa per la scena.
I risultati dell’incontro con le immagini e la relazione che con essi s’instaura sono costanti del nostro quotidiano e si pongono alla base della mia pratica creativa. Il laboratorio dà luogo a uno spazio dove poter condividere le diverse qualità reattive e dove poter rimodulare le distanze che i dispositivi ci permettono di costruire.
Ambiti politici diversi convergono nell’identificare il cittadino come un sensore, la cui partecipazione alla dinamica pubblica si sostanzia attraverso l’osservazione dell’esistente e la restituzione alla comunità di un proprio punto di vista.
Prolificano piattaforme che abilitano alla condivisione di prodotti dello sguardo: immagini, video e pensieri.
A cosa stai pensando? Ci viene chiesto. Cosa e come stiamo guardando? Ci chiediamo. Quale azione scaturisce dalla coltivazione del nostro sguardo? Ci chiede l’identità che abbiamo scelto.
Il laboratorio si sviluppa attraverso l’approfondimento della forma descrittiva, come luogo nel quale l’io si identifica con i meccanismi della propria ricettività e la scelta delle forme della restituzione.
I partecipanti partono in spedizioni esplorative centrate su luoghi strategici dell’immaginario e dell’azione cittadina.
Si torna in sala prove con un nuovo io.
L’aderenza a se stessi, ovvero la concentrazione del performer, è lo strumento per scrivere su carta che brucia, espressione dell’attrazione pasoliniana per il cinema che facciamo quotidianamente nostra nel predisporci alla scrittura scenica.
Il passaggio dalla contemplazione alla descrizione genera nel lavoro proposto la messa a fuoco della propria identità politica e la sua proiezione nell’azione teatrale per la creazione di un gesto creativo autonomo ma non estraneo.

 
  Fiorenza Menni è attrice e autrice di teatro, direttrice artistica di Ateliersi. La sua scrittura è volta alla creazione di una drammaturgia originale e di testi di riflessione estetica e filosofica. Si occupa della formazione dell’attore proponendo percorsi di lavoro che tendono ad allenare la precisione contestuale e sentimentale dell’interpretazione utilizzando i materiali del suo stesso percorso e ricerca. Collabora con artisti e performer provenienti da diverse discipline artistiche e scientifiche, e come formatrice, oltre a numerosi laboratori in teatri e sedi produttive in Italia e all’estero, Fiorenza ha tenuto seminari a Dakar per conto de La Fabriks di Marsiglia, all’interno dei corsi professionali per attori di ERT, al DAMS di Bologna, a Paris 8 e all’interno del progetto Sup de Sub. Formations à Être pour la liberté. Nel 2007 è stata insignita del Premio Eleonora Duse – Menzione d’Onore miglior attrice emergente.  
   
                                 
   
 


THE FOREST IS AS A PARENT

Active listening

The Forest Is As A Parent è un workshop rivolto a chiunque sia interessato ad utilizzare il corpo come strumento di ascolto, ricerca ed estensione della capacità percettiva ed immaginativa del movimento in relazione al suono, allo spazio e alla vitalità dei materiali.
Attraverso la realizzazione di semplici esperienze di ascolto e azione, esercizi e performances informali di Enrico Malatesta, l’intento è di porre il corpo in reciproca relazione di movimento con ciò che lo circonda, con i suoi dintorni, con particolare attenzione al suono e all’attività delle informazioni aurali che, in divenire, consentono di definire la qualità di produzione, attraversamento ed abitabilità dello spazio da parte di un soggetto.

Contenuti
Suono-Spazio-Corpo | Vitalità dei materiali | Ascolto Attivo | Prensilità | Simpatia | Superficie | Dinamica Appropriazione | Idiofoni | Ecologia | Ritmo | Aural Architecture | Movimento.

a chi è rivolto: attori, danzatori, musicisti, performer, teorici e semplici interessati alle modalità di ascolto, al corpo e al suono.

richieste: nessuna richiesta particolare
numero massimo di partecipanti: 7
durata: 7 ore divise in mattina-pomeriggio.

  Enrico Malatesta (*1985).
Percussionista attivo in ambiti sperimentali di ricerca posti tra sound art, musica e performance; la sua pratica esplora le relazioni tra suono, spazio e mo- vimento con particolare attenzione alle modalità di ascolto, alle affordances degli strumenti e al poliritmo, inteso come definizione di informazioni multiple attraverso un approccio ecologico e sostenibile allo strumento percussivo. Dal 2007 al 2014 lavora come musicista di scena e responsabile dei progetti sonori per Teatro Valdoca e Mariangela Gualtieri e, dal 2015, collabora con Sociètas Raffaello Sanzio - Chiara Guidi. Enrico Malatesta ha presentato il proprio lavo- ro in Festivals ed eventi speciali in tutta Europa, Corea del Sud, Giappone e Nord America.
http://enricomalatesta.com/
                                 
   
 


Photo-graphia di scena.
Teatro come poetica fotografica civile.


Quattro giornate full-time suddivise tra pratica e teoria

Proponiamo un laboratorio che permetta di fotografare il teatro.
Fotografare il teatro per avvicinarsi al teatro, per avvicinarlo nella sua materia che si dà alle scene e che si forma per essere data nel momento stesso in cui vive di una sua autonomia lontana da queste.
Futura vive la fotografia di teatro nel tentativo di abbattere la prigionia dell’inquadratura ed esperirla come un volume i cui limiti sono quelli della malleabilità del suo perimetro.
Avvicinarsi al teatro da fotografi appassionati per scoprirne le potenzialità, rivelare quei limiti quali non sono. Una scatola scenica mancante di una sola quarta parete? Oltre la quale ci viene chiesto di porci?

In quell’area fittizia e a un tempo materica si racchiudono delle domande capaci di svelare azioni concrete, esperite: come si guarda, come si avvicina, come si ferma? Dove finisce lo spettacolo e inizia il teatro, dove si fondono? Dove la timida periferia del mio corpo diventa scena, dove il rispetto e la fascinazione profonda che provo per un mondo confezionato mi racconta della mia fascinazione per la vita?

Programma

- Introduzione alle caratteristiche tecniche e concettuali della fotografia di scena.
Le varie impostazioni formali e le possibilità di approccio e di sguardo sul teatro.
- Analisi delle differenti situazioni di ripresa e di lavoro.
- Tecniche di ripresa nella fotografia di spettacolo: inquadratura, velocità, capacità di prefigurazione, discrezione, creatività. Obiettivi e luminosità nelle differenti situazioni.
- Il rapporto tra teatro e fotografia.
Elementi compositivi, tecniche, obiettivi, luci.
- L’“etica” del fotografo di scena: il rapporto con il palco, l’approccio emotivo con gli artisti e con lo spettacolo.
- Visione e commento di foto: fotografie di scena dei “maestri”.
- Il mestiere del fotografo di scena: rapporti con gli uffici stampa e immagini da inviare ai giornali. Gallerie sul web e immagini per le riviste.

Attrezzature necessarie:
fotocamera reflex digitale o analogica + relativi obiettivi ed un proprio computer portatile
(in caso di attrezzatura analogica non sarà possibile revisionare in tempo reale il materiale

  Futura Tittaferrante si laurea in Discipline dello Spettacolo dal Vivo a Bologna, con una tesi incentrata sul segno lasciato dalla fotografia di scena.        
La sua formazione varia dalla scenotecnica per il teatro agli allestimenti per set cinematografici, passando solo in un secondo momento alla fotografia. Affianca gli studi a vari corsi tecnici ed assistenze come scenografa costruttrice e come arredatrice per set cinematografici collaborando dal 2007 al 2009 come assistente alla scenografia per Tiziano Fario (scenografo di Carmelo Bene). Tra gli allestimenti teatrali seguiti ‘A Sciaveca di Mimmo Borrelli.
Padre fotografo, da piccola vive accanto alla fotografia analogica e durante la sua pratica come scenografa ne riscopre la fascinazione sulle scene. Si affaccia alla fotografia di scena con una formazione tecnica propria, raffinandosi grazie alla pratica e in seguito affiancando fotografi di scena come Tommaso Le Pera e Marco Caselli Nirmal.     
Oggi produttrice d’immagini e promotrice d’iniziative tese a valorizzare l’utilizzo della fotografia, ha esposto sue mostre personali e curato progetti fotografici tra Bologna, Reggio Emilia, Roma e Napoli. Attualmente vive a Malta dove collabora con l'agenzia pubblicitaria internazionale TBWA e tiene corsi di formazione fotografica per il centro di ricerca St. James Cavalier, continuando a lavorare sia in Italia che all’estero come fotografa di scena e reporter.
Tra le sue attività più recenti: la triennale collaborazione con l’Istituto Cinecittà Luce in occasione del Festival del cinema di Cannes e di Venezia, il coordinamento di un laboratorio per la Biennale Teatro, la documentazione dell'intero circuito dei Teatri di ERT, l'affiancamento di compagnie teatrali di ricerca del territorio italiano (tra cui Fortebraccio Teatro, Ricci/Forte, Accademia degli Artefatti, Compagnia della Fortezza, Balletto Civile, Andrea De Rosa, Antonio Latella, Daria Deflorian) e di artisti internazionali come Pascal Rambert e la compagnia L’Eolienne Cirque Corégraphié.