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Ideazione e regia: Marcos Morau
Coreografie: Marcos Morau
Con la collaborazione di Lali Ayguadé
Ballerina: Lali Ayguadé
Consulenza Drammaturgica: Roberto Fratini e Paolo Gisbert – El Conde de Torrefiel
Space & Light Design: Xesca Salvà
Musiche: Ludwig van Beethoven
Fotografia: Edu Pérez
Costumi: Ludmila Vitsheva
Produttore Esecutivo: Juan Manuel Gil Galindo
Portland è una coreografia che pur traendo spunto da Maryland, il secondo capitolo della sezione americana del più ampio Decalogo elaborato da La Veronal, si separa da esso, rivelando un nuovo metodo di lavoro e di ricerca.
Sappiamo che ogni persona nasconde in se stessa un oceano.
Un vasto, oscuro, caotico oceano. E sappiamo anche che raggiunto un certo limite, la volontà di capire gli altri ci rende esausti, per cui decidiamo di allontanarci lentamente da loro; decidiamo di vivere contemplandoli, come se alla fine, un giorno ed improvvisamente, ci fossimo resi conto della nostra incapacità di cogliere un intero oceano con uno sguardo.
Decidiamo così di ficcare i nostri occhi dentro le piccole barche che vi passano attraverso, facendo coincidere questo movimento con la nostra stessa panoramica.
Assistere ad una discussione; essere testimoni di un incidente; entrare dentro un edificio storico; avere come vicino una celebrità; presenziare ad un funerale; visitare un paese esotico; parlare incessantemente degli altri. Camminare lungo la strada principale, essere testimoni e contemplare, impazientemente, i fatti categorici e assoluti che accadono intorno a noi, mentre senza rendercene conto, passiamo inosservati rispetto a noi stessi.
LALI AYGUADÈ
Lali Ayguadé è nata a Barcellona nel 1980.
All’età di 8 anni, ha iniziato a studiare musica (solfeggio e piano), sostenendo alcuni esami al Liceu Conservatory di Barcellona.
Dal 1996 ha studiato danza prima presso l’Institut del Teatre de Barcelona e poi con Anne Teresa De Keermaeker’s.
Ha studiato il repertorio di William Forsythe, Trisha Brown e Rosas.
Al suo quarto anno, ha prodotto un assolo “Silence” sotto la supervisione di Wim Vandekeybus; in seguito ha realizzato un duetto “Zoom In” con il ballerino e coreografo polacco Radek Hewelt che ha portato in tutt’Europa.
Dopo gli studi si è unita alla compagnia danese Publik Eye Company, collaborando con la drammaturga Carmen Menhert. Nel 2003, Lali è entrata nella Akram Khan Company scrivendo ed esibendosi in alcune loro produzioni: Kaash, Ma, Bahok (con il National Ballet of China), Vertical Road e Confluence dove ha lavorato con Nitin Sawhney e Ricardo Nova.
Con Roberto Olivan (Enclave Dance Company) ha realizzato Homeland e con Hofesh Shectcher In your rooms, Cult and the Art of not looking back.
Ha lavorato con Marcos Morau de La Veronal (vincitore del premio nazionale per il miglior coreografo di Spagna nel 2013).
Attualmente lavora con la Baro d’Evel Company; si è esibita nel loro spettacolo Mazut e sta lavorando alla loro nuova produzione.
Nel 2005 Eulalia ha lavorato sulle coreografie di Twice Read assieme al ballerino e coreografo Anton Lachky (fondatore del “Leslovaks dance collective”) e il compositore Josef Vlk, entrambi slovacchi.
Tra il 2007 e il 2009 ha coreografato altri lavori minori con l’acrobata Joan Ramon Graell (direttore dell’associazione circense di Barcellona). Nel 2012 ha creato un trio chiamato Little Me con Young Jin Kim e Joan Català; insieme hanno debuttato al Festival Salmone in Mercat de les Flors di Barcellona. In occasione del compleanno di Ramon Llull, ha creato Encontre con Joan Català e Jordi Molina.
Nel 2013 ha realizzato due brevi duetti: Incognito e Saba. Nel 2010 è stata nominata 'ballerina d’eccezione' nei Critics Awards di Londra.
MARCOS MORAU e “LA VERONAL”
Marcos Morau ha studiato Coreografia presso l'Institut del Teatre de Barcelona, presso il Conservatorio Superior de Danza de Valencia e il Movement Research di New York, ottenendo il punteggio più alto sul suo progetto finale e una menzione straordinaria dall’Institut del Teatre.
Ha realizzato il suo progetto di assistentato coreografico presso il Nederlands Dans Theater II e la compagnia IT Dansa di Catherine Allard. Il suo talento aristico non si limita alla danza ma a discipline come la fotografia e la drammaturgia, avendo conseguito il Master in Teoria del Teatro.
Nel 2005 ha creato La Veronal, una compagnia formata da artisti nei campi della danza, del cinema, della fotografia e della letteratura.
Scopo della compagnia è la costante ricerca di nuovi mezzi espressivi, di riferimenti culturali – nel cinema, nella letteratura, nella musica e nella fotografia, per lo più – al fine di trovare un linguaggio narrativo forte, caratteristico e formare spazi di arte a livello mondiale.
La Veronal sta realizzando una serie di opere; sullo sfondo di ognuna di esse, vi è, come punto di partenza, un paese o una città del mondo, creando un'analogia tra la danza e la geografia.
Le pièces non ambiscono a diventare documentari che descrivano il paese, ma usano gli elementi offerti loro dal nome per sviluppare un'idea, un argomento. Questo immaginario ha fatto sì che la compagnia si differenziasse da tutti gli autori e le compagnie contemporanei.
A Marcos Morau è stato conferito il National Dance Award nel 2013, concesso dal Ministero della Cultura di Spagna; e il Sebastià Gasch Award, un importante premio concesso dalla FAD Fondazione di Arte e Design.
Con le sue creazioni, è riuscito a vincere premi in tutte le competizioni nazionali ed internazionali coreografiche in cui abbiano preso parte: International Choreography Competition Hannover; Choreography Contest in Copenhagen; Madrid Choreographic Competition, Masdanza / International Dance Festival of the Canary Islands; Best show in Fira Tarrega per Los Pájaros Muertos, e il “Butaca” Award, il premio del pubblico per la Best Dance Performance 2013 per Siena.
Marcos Morau e la sua squadra hanno iniziato a farsi un nome tra le compagnie di fama internazionale, scrivendo opere per la Compagnia Nazionale di Danza di Spagna diretta da José Martínez, per lo Scapino Ballet Rotterdam, per lo Skånes Dansteater, per il Göteborg Opera, per il Royal Danish Theatre e Carte Blanche (Norvegia), fra gli altri.
Il lavoro di La Veronal è presente in alcuni dei più importanti festival e teatri del mondo, come il Théâtre National de Chaillot di Parigi, la Biennale di Venezia, Oslo Opera, Julidans Amsterdam, Monte Carlo Opera, Roma Europa Festival, SIDance Festival di Seoul, Sadler di Wells di Londra o l'Internationale Tanzmesse di Düsseldorf.
Idea & Direction Marcos Morau
Choreography Marcos Morau
in collaboration with Lali Ayguadé
Dancer Lali Ayguadé
Dramaturgical Counselling Roberto Fratini and Pablo Gisbert -‐ El Conde de Torrefiel
Space & Light Design Xesca Salvà
Music Ludwig van Beethoven
Photography Edu Pérez
Costumes Ludmila Vitsheva
Executive Production Juan Manuel Gil Galindo
Portland splits from the geographical Decalogue opening a new way of work and research without dissociating the company's global project. American Section takes Maryland, second installment of the Decalogue, as a reference and part of a subgroup of small format pieces, solos or duets, which rise on an American landscape background.
We know that people hide an ocean inside, a vast, dark and messy ocean, and we also know that when we reach a certain point, wanting to understand people is exhausting, so we decide to move away, slowly, from them, we decide to live contemplating them, as if finally, one day, suddenly, we were aware that we could never take in an entire ocean with a glance, and we decide to put our eyes just in small boats that pass through, making this gesture our panoramic.
Watching a discussion, witness a car accident, get into a historic building, having a celebrity nearby, attending a funeral, visiting an exotic country, talking incessantly about others, walking down a major street: witness things and contemplate impatiently absolute and categorical facts that happen around us, while, without realizing it, we pass unnoticed for ourselves.
NOTES
To watch, that is: being alone with something and share with it, as if it were an idol, a temple called thought. To watch it obstinately, because its only gesture is being watched, being moved by the eye of the beholder. But, as much as we observe it, as much as we rummage with our gaze in its obviousness, something in it will always be escaping. It will dance like if the gaze that fix it and looks at it were actually defocusing. Its promise of meaning will always stay like that, unattended as the end of the world, behind a curtain advertising it. Because that to which we look at is also looking at something, also watching, also knowing. We couldn’t say what: an object (subject maybe), “supposed knowledge”, having a close relationship, almost familiar, with something fatally bigger than it, probably terrible, perhaps divine, that may be nothing. Or it could be, which is the same, the great noise, the storm of the world with its jokes and its chatter and horrors, its meteorology of numbers and data, its rain of things. Behind that thing we look at is all this; behind its small silence, tiny, gesticulating, it promises to reveal a world while, indeed, it is saving us of it, watching on behalf of us.
So, whether flower, dance, lost crumble of the world’s big cacke, that object in which and by which we escape the noise towards a sense, is always ahead of us backward in a doorway, watching a narrow door that is about to be closed not being totally opened, not having lighted the enormity that has been brewing. Backward in front of us, treading a port’s dock, a dry land’s tongue through which boats venture into the boundless. “Entertaining”, verbatim, taken by the arrogance of the little things, and of God between two confusions, two oceans: the one in the eyes that only watch and the one in the things that are only watched.
Portland is such narrow country: threshold, door, seaport, a train window in which a fly landed: and just looking at this fly our eyes stopped to flee behind the landscape that was fleeing behind it.
LALI AYGUADÉ
Lali Ayguadé was born in Barcelona in 1980. At 8 years old she studied music (solfeo and piano) sitting exams at the Liceu Conservatory in Barcelona. In 1996 she attended Institut del Teatre in Barcelona for dance and later to Anne Teresa De Keermaeker’s PARTS learning the repertory of William Forsythe, Trisha Brown and Rosas. PARTS learning the repertory of William Forsythe, Trisha Brown and Rosas.
In her fourth year she made a solo “Silence” coached by Wim Vandekeybus and later on made a duet “Zoom In” with the polish dancer and choreographer Radek Hewelt that was shown across Europe. After school she joined Publik Eye Company from Denmark where she collaborated with the dramaturge Carmen Mehnert. In 2003 Lali joined the Akram Khan Company as a full time member creating and performing in the productions: Kaash, Ma, Bahok (together with the National Ballet of China), Vertical Road and Confluence collaborating with Nitin Sawhney and Ricardo Nova. She has worked with Roberto Olivan (Enclave Dance Comapy) with the production Homeland and Hofesh Shecther with the productions: In your rooms, Cult and the Art of not looking back. She also worked with Marcos Morau of La Veronal (who won the national prize award in 2013 in Spain as best choreographer). Currently she is working with Baro d’ Evel Company with whom she performed Mazut and is working on their new creation.
In 2005 Eulalia choreographed “Twice Read” together with the Slovak dancer and choreographer Anton Lachky (one of the founders of Leslovaks dance collective) and the Slovak composer Josef Vlk .
In between 2007 and 2009 she choreographed other smaller works with the acrobat Joan Ramon Graell (the director of circus association in Barcelona). In 2012 she created a trio called Little Me with Young Jin Kim and Joan Català which was premiered in Salmon Festival in Mercat de les Flors in Barcelona. For the birthday of Ramon Llull she created Encontre with Joan Català and Jordi Molina. In 2013 she created two short duets: Incognito and Saba. In 2010 she was nominated as ‘Exceptional dancer’ in the Critics awards of London.
MARCOS MORAU & LA VERONAL
Marcos Morau studied choreography at the Institut del Teatre de Barcelona, the Conservatorio Superior de Danza de Valencia and Movement Research in New York, obtaining the highest score on the final project and the extraordinary award of the Institut del Teatre. He made his choreographic assistantship project in the Nederlands Dans Theater II and the company IT Dansa directed by Catherine Allard. His artistic skills are not limited to dance but extended into disciplines such as photography and drama, studying the Master in Theory of Drama.
In 2005 he created La Veronal, company formed by artists from the dance, film, photography and literature.
The artistic team purpose lies directly on a constant search for new expressive media, for cultural references – cinema, literature, music and photography, mostly – to bet on a strong narrative language with the intention of forming global art spaces.
La Veronal is creating a set of works where each piece’s background takes as a starting point a country or city in the world, creating an analogy between dance and geography. The pieces do not intend to become as documentary films that describe the country directly, but makes use of the elements that the name provides to carry out the development of an idea, an argument. This imagery has led the company to differentiate itself on the map of international contemporary creation as an own voice.
Marcos Morau has been awarded with the National Dance Award 2013, granted by the Spanish Ministry of Culture, and Sebastià Gasch Award, an important prize granted by the FAD Foundation of Arts and Design.
With his creations has managed to win awards in all national and international choreography competitions in which there have been: International Choreography Competition Hannover, Choreography Contest in Copenhagen, Madrid Choreographic Competition, Masdanza / International Dance Festival of the Canary Islands, Best show in Fira Tarrega for Los Pájaros Muertos, and the “Butaca” Award, the audience prize for the Best Dance Performance 2013 for Siena. Marcos Morau and his team have begun exporting its seal to other companies of international reputation, creating new pieces for the National Dance Company of Spain directed by José Martínez, Scapino Ballet Rotterdam, Skånes Dansteater, the Gothenburg Opera, the Royal Danish Theatre or Carte Blanche (Norway), among others.
La Veronal’s work is present in some of the most important festivals and theatres in the world as the Théâtre National de Chaillot in Paris, the Biennale di Venezia, Oslo Opera, Julidans Amsterdam, Monte Carlo Opera, Roma Europa Festival, SIDance Festival Seoul, Sadler’s Wells in London or the Internationale Tanzmesse in Düsseldorf, the most important dance showcase in Europe. |
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