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In questo lavoro Cod.Act propone una riscrittura dell’opera Mosè e Aronne di Arnold Schoenberg nella forma di un nuovo lavoro d’orchestra dove i parametri lirici e drammaturgici possono essere modificati in tempo reale attraverso un apparto meccanico composto di cavi e leve idrauliche. Manipolando il dispositivo, lo spettatore diviene direttore d’orchestra e attore allo stesso tempo.
Moses and Aron.
Mosè e Aronne
Interamente basato sul sistema dodecafonico, l’opera di Arnold Schönberg è un equilibrio magnifico tra il rigore del sistema seriale, le dialettiche del cantato e del canto parlato (Sprechgesang)
e la sottile polifonia vocale e orchestrale. La struttura nel discorso, le riflessioni religiose e l’orchestrazione sono collegate alla perfezione in un vero capolavoro lirico e musicale.
Mosè riceve gli ordini divini di convertire il popolo di Israele “all’unico Dio, eterno, onnipresente, invisibile ed inimmaginabile”. Ma Mosè si rende conto di essere incapace di trasmettere un tale precetto. Per convincere il popolo di Israele ha bisogno del carisma di suo fratello Aronne. Purtroppo Aronne tradirà la loro fede condivisa. Sul monte Sinai, dove Mosè riceve i dieci comandamenti, Aronne offrirà alla folla dei pagani il Vitello D’Oro. Mosè è a pezzi.
Il concept
La struttura narrative dell’opera è imperniata sul confronto tra i due profeti e il popolo d’Israele e successivamente tra i due profeti stessi. Ognuno difende la sua posizione, ne consegue un intenso faccia a faccia, con dubbi alterni, delusioni, fascinazione e rassegnazione, interpretati attraverso una drammaturgia musicale di straordinaria ricchezza. Tuttavia, l’eccellente complessità del risultato e l’astrazione narrativa distraggono dalla dimensione umana del dibattito, dai due protagonisti e dalla loro battaglia per convertire la loro fede. Lo scetticismo del popolo d’Israele, unito alla fascinazione che il carisma di Aronne esercita su di esso, la stanchezza e le lacrime di Mosè, l’isteria collettiva nei confronti del ritorno degli Idoli sono gli elementi di un dramma collettivo che non è sempre percepito come dovrebbe essere. Ascoltando le diverse interpretazioni, in particolare quella di Georg Solti che attraverso il suo impeto e colore ha conferito a questa opera una reale forza drammaturgica, una opportunità si è fatta avanti che abbiamo deciso di portare a compimento: visualizzare l’opera come una installazione, offrire al visitatore una relazione fisica e multisensoriale con il lavoro di Schönberg, dandogli allo stesso tempo il ruolo di direttore e spettatore.
Ex-Pharao
Mosè e Aronne è un capolavoro di tale perfezione che risulta quasi impensabile adattarlo all’interno di un sistema interattivo. Noi, tuttavia, abbiamo riscritto il risultato sottoforma di un nuovo lavoro d’orchestra e abbiamo soltanto preso a prestito la sua struttura (il suo divenire e il contenuto delle scene) e la replica dei due profeti. La creazione del lavoro è stata fatta con uno sguardo ravvicinato quanto più possibile al carattere originale dell’opera di Schönberg. Abbiamo scelto, seguendo il principio della serialità, un rigoroso sistema di scrittura che adattato ai moderni strumenti tecnologici per il trattamento e il calcolo dei suoni consente, senza perdita in uniformità, una modificazione dei parametri dei suoni in tempo reale. L’installazione meccanica rappresenta il contesto fisico dell’opera di Schönberg, il dibattito tra i tre protagonisti. Manipolando il meccanismo, il visitatore, agendo come popolo d’Israele, può muovere e modificare l’intensità del suono dell’orchestra e del coro, come farebbe un direttore d’orchestra, e così facendo rispondere alle repliche dei profeti.
La macchina
L’installazione consiste in un corridoio delimitato da sue cavi paralleli. Le diverse scene dell’opera sono poste lungo questo corridoio. Le estremità dei due cavi azionano la rotazione di due strutture, ognuna delle quali contiene un altoparlante. Questi rappresentano Mosè e Aronne. Entrando nel corridoio, il visitatore si trova faccia a faccia con i due profeti. Esercitando pressione sui cavi, il visitatore modifica vari parametri di suono e di conseguenza agisce sull’espressività del coro e dell’orchestra. Il visitatore procede lungo il corridoio, le voci di Mose e Aronne sopraggiungono, attraverso gli altoparlanti sopraelevati, i cavi si tendono, il visitatore si ferma.
Musica
Il risultato musicale è composto da due parti distinte: Le voci dei Profeti: le voci di Mosè e Aronne sono interpretate da due solisti e registrate seguendo la struttura originale. Il loro intervento è regolato dai cavi, in relazione alla cronologia del lavoro. La parte orchestrale: il materiale musicale è composto da un enorme quantità di micro frammenti di suono. Questi sono ordinati in una matrice sonora basta sulle loro caratteristiche: timbro, modalità di riproduzione, media delle altezze, e la loro durata varia tra 50 e 300 millisecondi. Il lavoro è scritto sulla base del materiale e costruito in modo da dare al visitatore il controllo di certi parametri musicali. In corrispondenza della posizione del visitatore e della pressione esercitata sui cavi, il computer sceglie un numero di frammenti nelle matrici e le combina insieme a formare delle frasi. Allo stesso tempo, il computer gli dà una forma sonora modificando la loro frequenza, ampiezza e punto di inizio. Il computer agisce basandosi sul livello drammaturgico della scena.
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COD.ACT
È la sigla dietro cui si nascondono André e Michel Décosterd, due fratelli svizzeri musicista e compositore il primo, architetto il secondo. Andrè è specializzato in programmazione informatica per applicazioni musicali e studia sistemi di composizione specifici per la musica contemporanea, in particolare composizione di logaritmi. Michel, attivo principalmente in arti plastiche e architettura, sviluppa e costruisce macchine sonore. Dal 1997, anno di fondazione del gruppo, indagano sull’interazione tra uomo-suono e macchina. Sin dalla nascita di questo progetto, alla realizzazione delle macchine sonore di Cod.Act, partecipa Jacques Décosterd ingegnere informatico ed esperto di sistemi automatici.
Artisti di fama internazionale hanno ricevuto numerosi premi e segnalazioni tra i quali Premio Transitio_MX 04 (2011) - Honorary Mention Award, Mexico City (MX) Grand Prize 14th Japan Media Arts Festival (2010), Tokyo (J) CYNEART 2010 Award, Dresden (D) Ars Electronica Award - Distinction Award 2010, Linz (A) Culture Award 2009, Neuchâtel Cantonal Bank, Neuchâtel (CH) Japan Media Art Festival 2004, division Interactive Arts, Metropolitan Museum of Art, Tokyo (J) International Media Art Award 2004, ARTE, Süddeutsche Rundfunk, ZKM Karlsruhe (D). |