|
|
Cindy Van Acker |
|
|
|
Obtus |
|
interprete Tamara Bacci |
|
|
|
Introduzione ai sei soli
Sei soli, sono il risultato di due anni di lavoro 2008-2009. Sei performers, che condividono lo stesso rifiuto di colmare il vuoto- sei soli che tentano di scrutare questo vuoto creativo, di esplorarlo, di consentirgli di germogliare, di dargli consistenza attraverso una presenza che indistruttibilmente collega il movimento al suo contesto. Dalla nascita di un movimento alla sua crescita, la sua espansione in tutti gli strati dello spazio, i sei performers costruiscono un nodo di evidenza dove il segno, il suo viaggio e il suo destino restano intrappolati. Obvie e Lanx sono i primi due soli, creati nel 2008 e nixe e obtus gli ultimi due, creati nel 2009. Tra questi, Antre e Nodal sono stati creati ed eseguiti da danzatori di sesso maschile.
OBTUS
Tutto incomincia con una mano. Due braccia seguono a preannunciare un volo, la testa abbassata. Tamara Bacci ha spiccato il volo dentro Obtus, un solo che porta bene il suo nome dal momento che la performer comincia la sua persistente esplorazione di un raggio di luce. Gesti meditativi, lenti, movimento continuo, il corpo in pericolo che trova la sua espressione più bella quando l’equilibrio è spinto al limite. La danzatrice si muove con squisita precisione e sensibilità, giocando su una fila di luci al neon che lasciano scomparire alcune parti o l’intero corpo di lei. Il disegnatore delle luci Luc Gendroz ha creato per questo solo un lavoro di volume e sostanza, che distorce la nostra percezione della scena, in cui non è più possibile decifrarne con chiarezza la profondità e in cui la danzatrice sembra emergere dal buio del fondo. Trasportato dalla luce e dal suono, il materiale coreografico si rifiuta di essere fissato per poter invece fluttuare, ottenendo come risultato un rovesciamento nelle percezioni dello spettatore che, come per magia, collega la consapevolezza del proprio corpo a quella del corpo della danzatrice.
Nel lavoro di Cindy Van Acker, c’è sempre un momento in cui l’immagine sembra prendere il volo anche quando il suo lavoro è strettamente connesso con il suolo. Difficilmente si può dimenticare il momento in cui Tamara Bacci, tre arti a terra, danza con un solo braccio.
Michèle Pralong
Coreografia : Cindy Van Acker
Interpretazione : Tamara Bacci
Musica originale: Mika Vainio
Luci e scenografia: Luc Gendroz, Victor Roy, Cindy Van Acker
Costume : Aline Courvoisier
Direzione tecnica: Victor Roy
Amministrazione e produzione: Tutu Production
Produzione: Cie Greffe
Coproduzione : La Bâtie – Festival de Genève
Compagnie Greffe beneficia di un sostegno congiunto tra la città Ginevra e Pro Helvetia.
Con il supporto di Loterie Romande
Creazione 2009
Durata: 35
|
|
|
|
Cie Greffe/Cindy Van Acker, coreografa e danzatrice.
Vive a lavora a Ginevra. Ha studiato danza ad Anversa sotto la direzione di Jos Brabants e in seguito ha lavorato con importanti istituzioni come il Ballet Royal des Flandres, e con le principali figure della danza internazionale tra le quali Laura Tanner, Hestelle Héritier e Myriam Gourfink. Nel 1999 ha fondato a Ginevra la Compagnie Greffe di cui è coreografa e direttrice artistica. Il corpo è allo stesso tempo soggetto e luogo della sua ricerca. Nel suo percorso di coreografa ha realizzato lavori come Cops 00:00 (2002) la cui articolazione è fondata sulla relazione tra un movimento coreografico “volontario”, ottenuto mediante lo sviluppo di una partitura, e un movimento “involontario” ottenuto mediante una serie di impulsi elettrici inviati da un elettrostimolatore ai muscoli della danzatrice. Altri lavori sono Fractie (2003), un progetto di composto da cinque soli e che costituisce il materiale a partire dal quale ha realizzato nello stesso anno Balk 00:49. L’aspetto radicale del lavoro della Van Acker, la composizione minimale di ogni suo intervento riesce a creare un’atmosfera e un’intensità del movimento che disegna il proprio spazio. Pneuma 02:05 è una pièce concepita per otto danzatori attraverso la quale si propone di moltiplicare le forme della presenza a partire da una giustapposizione di corpi. Dopo aver sviluppato il progetto Kernel realizzato in collaborazione con il sound artist Mika Vainio dei Pan Sonic, nel biennio 2008-2009 ha prodotto una serie di eventi scenici – in collaborazione con altre cinque interpreti – legati all’idea di figura sola nello spazio che ha dato vita a “6 Soli”, presentati al Festival d’Avignone 2010.
A seguito dei sei soli, ha creato nel 2011 un gruppo di pezzi per 6 danzatori intitolato Diffraction.
La sua scrittura coreografica, che mette insieme gravità estetica, movimenti minimali, precise composizioni e musica elettronica, consentono a Cindy Van Acker di esaminare le connessioni tra corpo e spirito, suono e ritmo con quasi scientifica precisione, e creare lavori che attraversano le barriere tra danza, performance e arti plastiche. |
|
|
|
Tamara Bacci, danzatrice
Tamara Bacci ha studiato balletto classico e danza contemporanea alla Scuola di Danza di Ginevra ed ha fatto parte del Junior Ballet diretto da Beatriz Consuelo.
Comincia la sua carriera professionale all’età di 17 anni e mezzo alla Deutsche Opera di Berlino, poi al Bejart Ballet di Losanna e continua sul registro neo-classico all’interno della Compagnia Linga di Losanna.
Nel 2003, incrocia il cammino di Foofwa d'Imobilité, poi Ken Ossola, Cindy Van Acker, Thomas Lebrun, Gilles Jobin, Cie Quivala e Estelle Héritier. Nel 2008, Claude Ratzé, direttore dell’ADC Teatro di Ginevra, le dà carta bianca per scegliere 3 coreografi. Diviene dunque la performer delle tre coreografie firmate da Juan Dominguez, Ken Ossola e Cindy Van Acker.
Ha spesso collaborato come assistente di Ken Ossola. Insieme hanno creato e danzato il pezzo 171/174 al Korzo Theater di Amsterdam.
Dal 2005 un’affinità particolare viene a crearsi tra Tamara Bacci e la coreografa fiamminga Cindy Van Acker. La coreografa offre a Tamara Bacci di assisterla nella sua creazione realizzata per Inferno di Romeo Castellucci e anche Parsifal, creato dall’regista italiano per il Teatro de la Monnaie di Bruxelles nel 2011.
In quest’ultima pièce partecipa anche come danzatrice.
Nel 2010, Pascal Rambert, autore e direttore del teatro di Gennevilliers, le chiede di essere l’interprete di un solo che vuole creare appositamente per lei: Knocking on heaven's door.
Ha collaborato a Déproduction, del 2011, una pièce creata dalla coreografa franco-svizzera Perrine Valli. Nel maggio 2012, comincia un primo lavoro di ricerca con Guillaume Béguin a Losanna.
E’ a lavoro su un progetto in collaborazione con Marthe Krummenacher e Perrine Valli, Laissez moi danser, il cui debutto è previsto per aprile 2013 all’ADC di Ginevra.
Come pedagoga, Tamara Bacci insegna regolarmente al Junior Ballet di Ginevra, all’ HETSR di Losanna e al conservatorio di Ginevra. Continua anche il suo approfondimento dello yoga con Jean Lechin a Losanna. |
|
|
|
|
|
|
|