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CRISALIDE NON È UN’ISOLA. NON È UN ROMPIGHIACCIO. LONTANISSIMI DALL’IDEA CHE SIA UN LUOGO DI RIVOLUZIONI. E’ CERTAMENTE UN LUOGO CHE RUOTA. ATTORNO AD UN ASSE. NON BARICENTRICO. |
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TEATRO FELIX GUATTARI | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
AGOSTO ► 25 venerdì ► 26 sabato ► 27 domenica |
OTTOBRE ► 20 venerdì ► 21 sabato ► 22 domenica ► 31 martedì NOVEMBRE ► 11 sabato ► 12 domenica ► 18 sabato ► 19 domenica
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Pluralità del sensibile “…un’altra economia è possibile, degli altri media sono possibili, un’altra filosofia è possibile, delle altre forme d’arte sono possibili. […] F. Guattari Da tempo ormai la sensibilità, intesa come la capacità estetica di sentire – e dunque di essere affetti – che precede la formazione cosciente di percezioni, emozioni ed azioni, è divenuta un campo di battaglia dove si giocano le partite più importanti del prossimo futuro. Félix Guattari lo aveva anticipato in Caosmosi, quando riconosceva nelle nuove tecniche di controllo una tendenza ad agire prevalentemente sulle sensibilità, ancor prima che sui soggetti. Bernard Stiegler lo ha denunciato in La miseria simbolica svelando le politiche industriali introdotte dalla governance neoliberale, ormai capace di appropriarsi ed amministrare in vista della sua autoconservazione quelle segmentazioni dello spaziotempo comune in cui sussiste la relazione estetica. Se questa tendenza trova certamente riscontro in una produzione culturale sempre più schiacciata sugli imperativi della tecnoefficienza, ciò che maggiormente preoccupa sul piano sociale è l’effetto proletarizzante generato da ambienti estetici sempre più uniformi nella logica di produzione, anche se apparentemente diversi dal punto di vista dei risultati espressivi. Tale proletarizzazione consiste nella graduale perdita della capacità di simbolizzare, ossia di sentire, comprendere, concepire e condividere su di un piano collettivo quella dimensione simbolica che sta alla base non solo dell’esperienza individuale, ma anche della possibilità di tessere relazioni, e dunque, di una dimensione comune. Ora, e volendo essere degni di tale battaglia, se da un lato sarebbe ormai assurdo pretendere di sfuggire ad una mediazione tecnologica sempre più pervasiva e costitutiva, si potrebbe, dall’altro – ed in un gioco di rifrazioni che fa dell’ambivalenza il suo perno – provare a cogliere l’invito di Guattari verso la definizione di un “nuovo paradigma estetico”, non tanto per riportare la sensibilità verso una dimensione antropo-centrata e dunque depurata da qualsiasi alterità, quanto piuttosto per aprirla oltre l’umano, riconoscendo quella pluralità del sensibile che caratterizza i diversi modi di esistenza. Già Nietzsche – per restare alla tradizione occidentale – aveva tentato di metterci in guardia nei confronti di quella vecchia e pericolosa finzione concettuale che vorrebbe porre un soggetto unico e puro, il solo capace di conoscere, ed una sola prospettiva possibile – la sua – al centro dell’universo. A suo avviso, in cambio, quanti più e differenti occhi possiamo usare per vedere, quanti più mondi riusciamo a immaginare a partire dalle diverse prospettive, tante più verità verranno alla luce, e tanto più sarà ricca e corale l’esperienza di esse. Il suo prospettivismo – così come quello presente e riconosciuto nelle culture amazzoniche –, infatti, ci parla di un gioco di scambi continuo tra questi differenti punti di vista da cui la realtà si sente e percepisce diversamente, ma non in senso relativistico, bensì dando origine a tanti mondi o porzioni di mondo quanti sono i diversi occhi e corpi che vedono, e dunque, a diverse e non univoche verità, regole, costruzioni. Lungi dal rappresentare un abbandono di qualsiasi tensione verso un piano comune, tale concezione rinvia immediatamente a questioni politiche e sociali, dal momento che la sensibilità si rivela anzitutto come la sensibilità dell’altro, dell’alterità e delle sue modalità, per cui risulta necessario domandarsi come stare e vivere insieme, come supportarsi in quanto insieme, ma senza far segno verso la conformazione di un uno-tutto pacifico ed armonico, quanto piuttosto agendo proprio a partire dalle singolarità, le differenze e i conflitti di interesse. Fare esperienza di una convivenza interspecifica che non si limiterà allora al vissuto di un soggetto umano e alle sue categorie percettive ed interpretative, ma che si aprirà invece ad una collettività di relazioni incarnate, affettive e respons-abili tra agenti umani e non, non significa dunque ritornare a fissazioni arcaiche nostalgiche di una pretesa purezza perduta, né procedere verso l’abbandono di un impegno nei confronti del futuro e della sua vivibilità. Significa piuttosto, come ha mostrato Guattari, ripartire dal piano tecno-ambientale, dai nuovi mondi di senso che ancora emergono nonostante l’anestetizzazione imposta dalle tecnologie di comunicazione ed informazione, dal dispiegarsi relazionale che permetta di ideare pratiche inedite a partire dal pensare con – e non a o al posto di. Sara Baranzoni |
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►25, 26, 27 agosto Ultimi Fuochi Teatro Demoni - Frammento 3/Stavrogin * |
►25 agosto C&C Company Metamorphosis / Larva |
►25, 26 agosto Gruppo nanou PARADISO [giardino] |
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►25 agosto Roberto Magnani e Giacomo Piermatti Alfabeto Apocalittico |
►25, 26, 27 agosto Ultimi Fuochi Teatro Demoni - Frammento 1 - Marija |
►25, 26, 27 agosto Masque teatro Vivarium |
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►26 agosto C&C Company Metamorphosis/ Blatta |
►26, 27 agosto Sara Baranzoni, Paolo Vignola, Federica Timeto - Fuorilogos |
► 27 agosto Francesca Proia Slow under construction |
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► 27 agosto C&C Company Metamorphosis/ Sapiens |
► 27 agosto Enrico Malatesta Percussion |
► 27 agosto Stefania Tansini L’ombelico dei limbi |
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► 20 ottobre Marco D’Agostin Gli anni |
► 21 ottobre Laminarie È tutto qui |
► 21 ottobre Bernardo Casertano Charta |
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► 21 ottobre Cristina Kristal Rizzo Paso doble 2004 |
► 22 ottobre Città di Ebla Brave |
► 22 ottobre Teatro Akropolis Apocatastasi |
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► 31 ottobre Silvia Maglioni & Graeme Thomson UIQ: A Space Oddity (remix) |
► 31 ottobre Motus Of The Nightingale I Envy The Fate |
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► 11 novembre Dewey Dell I’ll do, I’ll do, I’ll do |
► 11 novembre Francesco Marilungo Dove lei non è |
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► 12 novembre Aristide Rontini Back Eye Black |
► 12 novembre Ateliersi Il linguaggio degli oggetti |
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► 17 novembre Masque teatro VOODOO |
► 18 novembre Quotidiana.com I greci, gente seria! Come i danzatori |
► 18 novembre Michele Selva I corpi del suono |
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► 19 novembre Teatro Koreja Cumpanaggiu Il pane e il resto |
► 19 novembre in collaborazione con Praxis Rocco Ronchi Sophrosyne. chi è il filosofo? |
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